Cristi Terzidou

di Cristi Terzidou

“Nè si poteva pretendere che capissero quale strana entità era una casa, specie se vuota; non soltanto un sistematico accumularsi di mattoni su mattoni, regolato nella costruzione da piombini e livelle, interrotto a tratti da porte e finestre; ma un’entità che viveva di vita propria, quasi che un soffio vivificatore fosse stato introdotto in quell’aria chiusa tra i mattoni, per restarvi sinchè le pareti che l’imprigionavano non cadessero, esponendola agli sguardi di tutti. Era una realtà segreta, una casa; di quella segretezza noncurante di spranghe e catenacci. Lady Slane provava la curiosa impressione comune a tutti coloro che per la prima volta si trovano soli in una casa destinata a diventare, forse, la loro dimora. Si affacciò alla finestra del primo piano; ma la sua mente saliva e scendeva le scale e faceva capolino nelle stanze, poichè già a quella prima visita la topografia della casa le era familiare; e questo fatto era di per sè un segno che lei e la casa sarebbero andate d’accordo. Desiderava solo fondersi con le cose che animavano una casa vuota;  anche se non avrebbe tessuto una sua tela come il ragno. No: si sarebbe contentata di muoversi nella brezza, di verdeggiare alla luce del sole. Altro non desiderava se non d’essere passiva, e subire la volontà di quelle cose esteriori.”

Vita Sackille West “Ogni passione spenta” Mondadori 1987